Crescere a tavola: la campagna contro i rischi dell’obesità infantile

06/10/2021

#CrescereATavola è il titolo della campagna promossa nel 2019 dall’Osservatorio CIRFOOD e da Il Giornale del Cibo, magazine online di cultura gastronomica e informazione alimentare edito da CIRFOOD. Un lungo percorso dedicato alla sensibilizzazione sul tema della sana alimentazione dei più piccoli che ha attivamente coinvolto genitori, educatori e insegnanti. Attraverso articoli di approfondimento, test, video, ricette ad hoc e infografiche è stato possibile fornire ai lettori strumenti concreti per supportare il percorso di crescita ed educazione alimentare di bambini e bambine.

Nello stesso periodo, la Redazione del magazine ha realizzato sondaggi e test rivolti ai genitori con figli di età compresa tra i 5 e i 13 anni proprio per conoscere meglio il grado di consapevolezza delle famiglie italiane sulla salute a tavola e quali siano, secondo loro, le cause più frequenti di un’alimentazione non corretta nei bambini.

#CrescereATavola, la campagna de Il Giornale del Cibo contro i rischi dell’obesità infantile

In Italia due bambini su 10 sono in sovrappeso e uno su dieci soffre già di obesità. Questi sono gli allarmanti dati raccolti nel 2019 dalla Società Italiana di Pediatria che, da anni, avverte sull’urgenza e la gravità della questione. L’obesità infantile in Italia, infatti, è un problema persistente che mette a rischio anche la salute futura del bambino: nel 50% dei casi, infatti, un adolescente obeso potrebbe esserlo anche da adulto.

Per poter agire contro i rischi di sovrappeso e obesità sin da quando i bambini sono in età scolare è, dunque, di cruciale importanza sensibilizzare i genitori sulle tematiche della sana alimentazione e dei corretti stili di vita. Questo è stato l’obiettivo della campagna #CrescereATavola, attraverso la quale la Redazione de Il Giornale del Cibo e l’Osservatorio CIRFOOD hanno potuto approfondire come e cosa mangiano bambini e ragazzi a casa, quali sono le priorità dei genitori e quale ruolo attribuiscono alla scuola.

Due bambini su dieci sono in sovrappeso: cosa ne pensano i genitori?

Nell’ambito della campagna #CrescereATavola è stato realizzato un sondaggio rivolto ai lettori e alle lettrici de Il Giornale del Cibo con figli tra i 5 e i 13 anni. Per prima cosa è stato chiesto loro quali sono, a loro avviso, le ragioni per cui è così diffuso il sovrappeso infantile in Italia.

La principale responsabilità viene attribuita proprio ai genitori che sarebbero poco attenti, spesso distratti da pc e smartphone e, allo stesso tempo, poco propensi a educare i figli a corretti stili di vita. Una scarsa consapevolezza che si lega, sempre secondo gli intervistati, a poca informazione sui rischi concreti correlati a sovrappeso e obesità. Mamme e papà, dunque, tendono a conoscere in maniera insufficiente quali sono le conseguenze sulla salute dei bambini determinate da un’alimentazione e uno stile di vita non sani, ma sono tuttavia convinti che anche la scuola abbia delle responsabilità. Infatti, i genitori che hanno partecipato alla campagna guardano con fiducia alla scuola, ma allo stesso tempo sottolineano lacune sia dal punto di vista dell’educazione fisica sia per quanto riguarda la presenza di vending machine lungo i corridoi degli istituti.

Molto interessanti anche i dati che descrivono la relazione tra i fattori socio-economici e l’obesità infantile. Ben il 63% dei genitori che ha risposto ai sondaggi ritiene che una spesa low-cost non garantisca un corretto regime alimentare evidenziando un legame tra disponibilità economica familiare e alimentazione infantile. Inoltre, tra le possibili cause del dilagare del sovrappeso e di una cattiva alimentazione tra i bambini c’è anche il tempo sempre minore che i genitori hanno per dedicarsi alla cucina.

Come mangiano i bambini e i ragazzi

Ma è vero che i bambini mangiano in maniera poco sana? Un secondo sondaggio della campagna #CrescereATavola, rivolto sempre a genitori di bambini di età compresa tra i 5 e i 13 anni, sembra confermare questa ipotesi a partire dalla colazione. I figli dell’82% degli intervistati iniziano la giornata soltanto con latte e biscotti, mentre sono quasi sempre assenti cereali o frutta che completerebbero adeguatamente il profilo nutrizionale del pasto.

 

Questa non è la sola criticità emersa durante la campagna. Sette bambini su dieci mangiano il pesce meno di due volte alla settimana, mentre solo cinque su dieci consumano più di due porzioni di frutta e verdura al giorno, a fronte delle cinque raccomandate da medici e nutrizionisti. Non molto amati anche i legumi che vengono serviti regolarmente a sei bambini su dieci.

 

Buone notizie, invece, a proposito del consumo di bibite gassate e zuccherine. Le famiglie italiane sono consapevoli dei rischi legati all’abuso di questo tipo di bevande che viene consumato raramente, da nove bambini su 10. Anche dolci, merendine e snack sono legati a occasioni specifiche e non fanno parte della routine quotidiana dei più piccoli.

Per quanto riguarda i gusti, invece, poche sorprese. In cima alla classifica dei cibi più graditi troviamo pasta, pane e pizza, quasi mai integrali. Solo in tre famiglie su dieci si scelgono farine non raffinate.

Il ruolo della scuola, secondo #CrescereATavola

I genitori, dunque, ritengono fondamentale il ruolo della scuola nello sviluppo dell’educazione alimentare dei figli. La Redazione de Il Giornale del Cibo per #CrescereATavola ha coinvolto anche alcuni insegnanti che si trovano tutti i giorni accanto ai bambini nel momento del pranzo.

Le docenti hanno sottolineato l’importanza della condivisione del pasto che, molto spesso, viene consumato nelle mense dove i menu sono elaborati con cura e attenzione per poter garantire agli alunni un pranzo equilibrato e salutare. Questo momento formativo è cruciale perché aiuta i bambini a esplorare e provare anche alimenti che, normalmente, non mangerebbero, a partire da frutta e verdura.

Per conoscere tutti i dati della campagna, compila il form e riceverai il report completo via mail.

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